Ora basta: ma che sono tutti con lo stampino!
Quando non sanno cosa dire ecco che in modo creativo ripetono a pappagallo che “ci vuole l’inceneritore anzi, siccome non sono nemmeno avvezzi ad usare parole sincere, dicono il termovalorizzatore.
Va detto una volta per tutte che è un termine inesistente sul piano normativo coniato dai venditori di inceneritori.
Biffoni non dice che è vero che Prato ha il porta a porta e che ha il 74% di RD che non è male ma che la città sta andando indietro (quest’anno ha perso circa 2 punti percentuali) e non si chiede perché.

Tutti sanno che quando il pap parte i risultati sono immediatamente buoni come del resto è avvenuto a Prato che aveva raggiunto il 76%. Poi se non interviene la tariffazione puntuale a rinforzare i comportamenti virtuosi dei cittadini che, giustamente, si attendono anche sgravi fiscali e non solo pacche sulle spalle allora la “curva” comincia a scendere.
È ciò che sta avvenendo a Prato. Tutto qua.
Così con una RD un po’ nana (che non supera l’80%) si ha abbastanza ancora da smaltire con i conseguenti costi e si spende per aver giustamente capillarizzato la raccolta.

Occorre abbattere drasticamente il RUR (Rifiuto Urbano Residuo) sotto i 100 kg procapite/anno così con i minori costi di smaltimento si possono coprire i maggiori costi di raccolta magari ridotti anche grazie alla vendita ai consorzi di filiera CONAI. I materiali differenziati più sono puliti e più vengono remunerati e il pap è efficace in genere nel garantire buone remunerazioni in tal senso. Ma siccome Biffoni se la canta e se la balla perché questi sono della serie “so tutto io” la butta in caciara straparlando che ora bisogna fare sfracelli e realizzare l’inceneritore.
Giani parlava di carri armati… Biffoni allude a che cosa per realizzarli? Forse a missili a lunga gittata?

Con questi politici non si va da nessuna parte.
Sempre pronti a dire di fare con i soldi degli altri. Gli inceneritori, di cui poi i cittadini dovrebbero respirarne gioiosi e contenti le emissioni, costano un occhio della testa e li pagherebbero proprio i cittadini con la TARI e no Biffoni! Non c’è riuscito Renzi a Case Passerini, non credo che sarai tu a riuscirci!

Il residuo, cioè quel 20% che rimane dopo il pap si può trattare con impianti a freddo in grado di recuperare fino a circa il 60% del RUR.
Con qualche neurone più disponibile a mettersi in azione chiunque potrebbe capirlo. Davvero!
Non è difficile, basta imparare da dove le cose funzionano già in questo modo (anche con qualche difetto e questo non è un problema) come in Sardegna, a Treviso e in Veneto e in molte parti della Toscana, per esempio a Capannori ma non solo.

Pittoresco che Biffoni si sia prodigato in questa cotanta scienza proprio il 30 marzo che era la Giornata Internazionale Zero Waste proclamata dall’ONU. Pittoresco e ironico.

Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Europe e Zero Waste Italy