“Senza tener conto della volontà di un intero territorio ad impronta storicamente agricola, si decide dall’alto l’attivazione di una sede stoccaggio e lavorazione di rifiuti speciali e pericolosi per un ammontare di 20 mila tonnellate e mille tir all’anno”.

Giovanni Ceglie, segretario del Partito democratico di Avezzano, si scaglia contro l’attivazione resa possibile dalla Regione Abruzzo con una decisione del 30 marzo.

“Anche se l’iter risale al 2009 – spiega Ceglie – e nel tempo si è rilasciata prima la compatibilità idrogeologica nel 2010, successivamente l’ok alla Valutazione impatto ambientale nel 2011, ed infine il parere favorevole dell’Arpa Abruzzo, nessuno ha interpellato né il territorio né l’amministrazione comunale sulle cui spalle cade in ogni caso tutto l’impatto ambientale”.

Tra i rifiuti che si potranno trattare, quelli contenenti mercurio e altri metalli pesanti, ma anche rifiuti della lavorazione dei farmaceutici, fanghi contenenti sostanze pericolose ai solventi, rifiuti prodotti dai settori sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate, batterie di diverso tipo.

Il territorio ha vocazione agricola ed è stato riconosciuto il marchio igp per la produzione di patate e un primato assoluto igp per la produzione di carote biologiche equivalenti al 5 per cento della produzione europea.