Il Comitato dei Cittadini contro l’inceneritore del Mela e l’Associazione Adasc ribadiscono il dissenso all’idea dell’inceneritore proposta da A2A – multiutility milanese di produzione di energia – per poter far fronte all’emergenza rifiuti.

La comunità di San Filippo del Mela è stata chiamata alle urne lo scorso febbraio per un referendum consuntivo riguardante proprio la realizzazione dell’impianto. L’affluenza fu solo del 43% ma il “No” fu schiacciante. Anche il Comune di Gualtieri Sicaminò, con un affluenza del 64%, espresse il proprio dissenso alla costruzione dell’inceneritore.

E’ illogico prendere in considerazione un inceneritore anche come soluzione per l’emergenza, anche solo per il fatto che ci vorrebbero 3 anni per realizzarlo. L’implementazione della differenziata e la realizzazione di impianti finalizzati al riciclaggio sono senz’altro soluzioni molto più rapide.

Il comitato fa anche presente che, qualora l’impianto fosse già operativo, questo potrebbe sfruttare solo il CSS – la frazione combustibile dei rifiuti, in prevalenza composto da plastica e carta –, e tale materiale viene separato e classificato da altri impianti che in Sicilia non esistono.

I cittadini sarebbero sottoposti ai veleni emessi bruciando rifiuti da mezza Italia, ma la monnezza rimarrebbe comunque nelle strade.

Comitato e Associazione puntano quindi sull’implementare l’impiantistica per il compostaggio e il trattamento dei rifiuti indifferenziati che aiuterebbe i cittadini sull’imposta della TARI.

Sia le discariche che gli inceneritori vengono pagati con i soldi dei cittadini, per inquinare. E hanno tutto l’interesse per ritardare all’infinito la differenziata.