Si terrà oggi domenica 22 maggio l’ultimo appuntamento della tre giorni internazionale dedicata alle buone pratiche verso Rifiuti Zero che si è svolta durante tutto il fine settimana a Capannori.
Il meeting è stato organizzato da Zero Waste Europe, Zero Waste Italy, il Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori e l’ Associazione Ambiente Futuro, in collaborazione con il Comune di Capannori con il media partnership di Radio 24 nella trasmissione “Si può fare”.
Dopo due giorni di conferenze, dibattiti e workshop, il Meeting Zero Waste si chiuderà con la seconda edizione – la prima risale al 2014 – della premiazione delle aziende italiane verso Rifiuti Zero, ovvero quelle imprese che si sono distinte per l’attuazione delle buone pratiche di riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti nelle diverse fasi di produzione.
Le aziende selezionate sono in tutto dodici, e spaziano dal manifatturiero all’agricoltura, passando per il settore informatico e quello alimentare.
Durante la celebrazione del premio, le imprese riceveranno una scultura dell’artista Stefania Brandinelli realizzata con materiali di recupero. Funghi Espresso ha inoltre donato i kit per la coltivazione domestica dei funghi, mentre Hacking Labs ha messo a disposizione i materiali per la realizzazione di orologi da vecchi circuiti stampati.
Di seguito la lista completa delle aziende, che saranno premiate oggi a partire dalle ore 9:30 presso l’Auditorium di Capannori, corredata dalle motivazioni.
Associazione Rondine, Arezzo
Un esempio di impresa sociale e culturale di grande importanza, in quanto muove da studenti provenienti da diversi paesi in conflitto fra loro, che ha deciso di progettare il proprio borgo adottando i dieci passi rifiuti zero.
Bio-distretto di Montalbano, Firenze
Brillante esperienza di connessione di imprese agricole in un’area territoriale caratterizzata dalla produzione di beni alimentari di qualità a chilometro zero. Questo approccio produttivo consente di coniugare la qualità del prodotto e delle eccellenze alimentari toscane con la tutela dell’ambiente e del paesaggio, assumendo come dato caratterizzante una responsabile e riuscita sintesi fra ecologia ed economia.
Centro di Ricerca Lucense, Lucca
Questo centro servizi rivolto alle imprese e in primis alle aziende del polo cartario del distretto di Capannori-Lucca si sta distinguendo non solo per un’elevata capacità di promuovere innovazione attraverso un management e uno staff aperto, dinamico e capace ma anche nella capacità di far tesoro della storia delle relazioni industriali con i contesti territoriali, fatte di conflitti ma anche di soluzioni all’altezza dei tempi e condivise con gli stakeholder. Il progetto LIFE Eco-Pulplast premiato dall’Unione Europea, di cui Lucense è èartner imprescindibile, sta dimostrando la capacità di trasformare il problema oneroso dello scarto di pulper in un’opportunità, applicando alla lettera i dettami dell’economia circolare e di una produzione a chilometro zero mirante a connettere la sostenibilità ecologica e quella economica.
Edilana, Cagliari
Un esempio entusiasmante animato da Daniela Ducato, che ha trasformato problematiche inerenti allo smaltimento, come quelle legate agli scarti di tosatura delle pecore, in un’opportunità economica e di risanamento ambientale, trasformando questo ed altri prodotti in materia prima-seconda per bioedilizia.
Green Italy, Torino
Questa startup rappresenta una riuscita esperienza di “ritorno al futuro” nella riscoperta delle molteplici opportunità economiche ed ecologiche offerte dalla filiera della canapa. Il coraggio imprenditoriale dimostrato, la competenza e la capacità di intessere relazioni con soggetti economici e sociali, hanno fatto di questo progetto un solido punto di riferimento.
Hacking Labs, Lucca
Esperienza che si muove nello spazio compreso tra l’iniziativa sociale degli stakeholder e quello dell’imprenditoria locale che si è nel tempo configurata come punto di riferimento nella riparazione dei computer e delle apparecchiature elettriche in generale. Non solo colpisce l’efficace semplicità che consente di riutilizzare beni altrimenti da smaltire, ma anche la sua capacità di prefigurare soluzioni vantaggiose per l’economia legate alla preparazione per il riutilizzo dei metalli preziosi contenuti nei prodotti informatici.
Kanesis, Catania
Questa startup di giovani dimostra che la produzione di nuovi materiali derivanti da colture tradizionali come quella della canapa è una scelta che coniuga tradizione e futuro. Infatti, la produzione di bioplastiche dalla canapa riduce ulteriormente gli impatti ambientali di questo nuovo materiale in crescente diffusione.
Manifattura Maiano, Prato
Un esempio su scala industriale di combinazione di riciclo e di “scarto zero” applicato in un contesto produttivo molto significativo come quello del distretto tessile di Prato. Manifattura Maiano combina in modo eccellente la tradizione di un passato nel quale non vi era spazio per buttar via, con la capacità di un’innovazione costante e aperta alle nuove frontiere dell’estrazione delle materie prime dai giacimenti urbani diffusi.
MedinMed, Bologna
L’esperienza guidata dal manufacturing engineer Gabriele Degli Esposti merita molta attenzione perché dimostra come un design ben congegnato rivolto ad azzerare i rifiuti dai prodotti, rende praticabili soluzioni riproducibili facilmente su scala industriale e commerciale. Stiamo parlando di un prodotto in vorticosa crescita come le capsule (o cialde) monoporzione per il caffè. Anche grazie al Centro di Ricerca Rifiuti Zero, che nel 2010 promosse un caso-studio sul problema, si sono via via manifestate varie possibili soluzioni, di cui quella di MedinMed appare la più incisiva. Rendere interamente autocompostabile le capsule prodotte in materia cellulosica, addirittura edibile, rappresenta sicuramente una svolta decisiva nella direzione di fornire una concreta alternativa, praticabile su scala industriale, ad un evidente errore di progettazione come quello rappresentato dalle insostenibili capsule usa e getta.
Rae-cycle, Siracusa
Rappresenta una delle poche piattaforme sul territorio nazionale in grado di estrarre le famigerate terre rare dai rifiuti elettrici ed elettronici, evitando non solo il loro smaltimento, ma valorizzandone le opportunità economiche ed occupazionali.
Selene, Lucca
Una solida industria lucchese del settore manifatturiero della plastica con la voglia e la capacità di aprire nuovi scenari sostenibili nel suo settore. Per il suo ruolo di capofila nel progetto LIFE Eco-Puplast, premiato dall’Unione Europea, per la sua capacità di trainare settori portanti dell’economia lucchese, di relazionarsi con lo stesso universo degli stakeholders, per la volontà di puntare sull’esplorazione di nuove modalità produttive basate sulle plastiche di seconda vita come quelle presenti nello scarto di pulper di cartiera, questa impresa merita un posto di primo piano nel novero delle aziende attente all’applicazione dell’economia circolare.
Tonerlab, Livorno
Piccola impresa di Livorno che rigenera i toner per stampanti esausti a fini di riuso e di ricambio fornendo un servizio che consente di evitare lo smaltimento di importanti quantità di rifiuti altrimenti non riciclabili.