La Toscana nel 2022 arriva al 65,68% di RD nonostante il sud della Toscana continui ad usare ancora cassonetti stradali e cassonetti “deficienti“, nonostante il Governo regionale schierato su trattamenti termici (ossicombustore) e peana alle discariche come quelle di Peccioli (dove incredibilmente va in pellegrinaggio Anci Toscana…che vergogna!), la RD continua a progredire superando il fatidico 65% e facendo registrare una ulteriore diminuizione dei rifiuti urbani ormai attestati a 2.155.000 tonnellate/anno.

L’ATO costa, trascinata dalla provincia di Lucca che è stata la prima provincia liberata dagli inceneritori che conferma al rialzo il 76,9% e che soprattutto riduce di un ulteriore 3,5% i rifiuti (ridotti di ben circa 58.000 tonnellate rispetto al 2004).
Sono 44 i comuni che superano l’80% di RD tra i quali spicca Lucca, comune Rifiuti Zero che raggiunge l’81% affermandosi come comune capoluogo più virtuoso della regione.
Il primo comune in RD è Gambassi Terme con il 91%, seguono Lamporecchio e Larciano poi Capannori che conferma con il suo 87,5% di RD di essere il primo comune toscano sopra i 25.000 abitanti (ha il doppio degli abitanti dei tre comuni che la precedono messi insieme).

Appare dai numeri che mentre l’ATO sud cresce, anche se ancora troppo lentamente avendo il sasso al collo dei cassonetti stradali e dei cassonetti a tessera magnetica, Firenze capoluogo addirittura cala in RD rimanendo incollata a poco più del 50%.
Pistoia, altra campionessa dei cassonetti “deficienti” cresce ma di pochissimo.
Le notizie migliori arrivano dalla Lunigiana dove ormai tutti i comuni superano il 75% e da Carrara che finalmente decolla.
Pisa, mentre in provincia con i comuni Rifiuti Zero fa crescere RD e calare i rifiuti nel capoluogo con i cassonetti deficienti rimane la zavorra della provincia insieme a Pontedera.
Poi Livorno dove la RD scende di circa 9 punti (era al 68 ora è al 59%) segno evidente di un comune che con il voltafaccia di Salvetti sindaco che ha smentito l’impegno a dismettere l’inceneritore appare alla deriva sulla gestione degli scarti.

Di fronte ai numeri di questa situazione Giani e Monni dovrebbero stare solo zitti.
Se la RD cresce è merito della costa e di province ribelli come Lucca che sconfessando il governo regionale 25 anni fa sta dimostrando che l’alternativa agli inceneritori e le politiche circolari di recupero dei materiali possono risultare vincenti per ambiente e lavoro (sulla piana di Lucca oltre 180 nuovi posti di lavoro tra RD, riparazione, riuso, riciclo, riprogettazione).

Occorre che il governo regionale prenda atto che è proprio laddove la Regione ha tentato di imporrsi ai territori che ci sono problemi.
Firenze è il problema e la parte fiorentina di ALIA che fa “politica” anzichè dimostrare efficienza deve togliere il disturbo.

I dati dimostrano ulteriormente che è il porta a porta a garantire i successi maggiori in termini di RD mentre i cassonetti deficienti rivelano di intercettare materiali sporchi.
Un caso per tutti il comune di Firenze dove (dati ARR) che usa ampiamente i cassonetti a tessera dove circa il 40% del “multimateriale” da rd risulta “scarto” che significa non solo che va a smaltimento ma che non viene remunerato da COREPLA rappresentando un costo per i cittadini.
A Capannori invece, con il porta a porta, gli scarti arrivano ad un massimo del 15,5% garantendo importanti remunerazioni daI consorzi della filiera Conai.

Eppure ALIA vorrebbe abolire il porta a porta!

L’assessora Monni che sta facendo di tutto per non evidenziare i comuni che promuovono le buone pratiche Rifiuti Zero ma che, al contrario, incredibilmente è andata a Peccioli (dove la RD arriva ad uno stitico 30% circa) per “sentire profumo di futuro dall’ossicombustione già nata morta (visto che l’unica referenza di questo impianto è stata chiusa dal TAR Puglia!) e ora sostiene che per il 2028 la sfida è arrivare al 75%.
Ci chiediamo con quale faccia di bronzo sostenga ciò!
Non solo perchè la Sardegna già nel 2021 raggiungeva tale percentuale di RD (per non parlare di Veneto, Lombardia e Marche) ma soprattutto perchè dovrebbe riconoscere che sono proprio province “ribelli” come Lucca e comuni come Sesto Fiorentino, a trainare superare nettamente questo risultato.
Per questo riconosco i propri errori e punti nel nuovo piano regionale ad almeno l’80%di RD.

Se farà cosi’ la sosterremo altrimenti sarà scontro frontale a partire dal contrasto ad una Valdera che si vorrebbepattumiera” dell’intera Toscana a partire dall’inadempiente comune di Firenze.

Rossano Ercolini