In Toscana i rifiuti continuano a calare (587 kg a testa nel 2023 contro i 593 dell’anno precedente)  e la raccolta differenziata cresce ancora ma prevalentemente grazie a Rifiuti Zero. I rifiuti in Toscana si attestano a 2.150.000 tonnellate nel 2023 (dati aggiornati al 2024).

La RD sale al 66,64% (cresce dello 0,7%) grazie soprattutto alla performance della provincia di Lucca che schizza al 77,5% divenendo una delle province più riciclone d’italia. Fosse stato per l’ATO Centro guidata da Firenze ancora ancorata ad inceneritori e ossicombustori sarebbe diminuita di oltre 2 punti percentuali. Cresce il sud della Toscana (ATO Sud) che rimane ancora li, però, a zavorrare con un modesto 58% (la peggiore è Arezzo che vuole realizzare ben tre linee di incenerimento) l’intera prestazione regionale. La provincia di Lucca che è trascinata da 16 comuni (i principali per popolazione) che adottano la strategia Zero Waste a sua volta trascina l’intero ATO Costa che ormai  supera il 71% complessivo di RD.

Il comune di Lucca si conferma il comune capoluogo più riciclone con l’81,1% mentre Capannori con l’87,01% si conferma il comune più riciclone della Toscana tra i comuni sopra i 25.000 abitanti. Brillante anche il Comune di Montecarlo con l’87,41% di RD terzo assoluto in Toscana (il primo è Gambassi Terme). 

Significativa anche la retrocessione di Prato che mentre negli anni precedenti tallonava Lucca ora langue nel capoluogo al 71% (in passato era salita oltre il 74%) perdendo altri 2 punti percentuali per non aver ancora applicato la tariffa puntuale e per continuare ad invocare gli inceneritori. Se questi numeri avessero un senso per Giani e Monni dovrebbero indurre la Regione ad aderire ufficialmente alla strategia Rifiuti Zero e soprattutto ad una duplice riflessione in grado di apportare modifiche al Piano che in merito si accinge a varare nel Consiglio Regionale:

1-  è anacronistico nella bozza di Piano (già adottata dalla giunta) continuare a prevedere il misero obiettivo del 75% (entro il 2030!) mentre una provincia di 382.000 abitanti ha già traguardato il 77,5% (a Lucca si dovrebbe tornare indietro?!) e mentre ben 44 Comuni tra cui Comuni popolosi come Lucca di oltre 90.000 abitanti) hanno già superato abbondantemente l’asticella dell’80%. Il Piano dev’essere più ambizioso e puntare come fanno Sardegna, Venerto e Lombardia ad obiettivi superiori all’80%;

2- nel Piano di cui sopra si imporrebbe la fine degli impianti di “sorting” (cioà dei TMB-Trattamenti  Meccanici Biologici per recuperare ancora materiali dagli scarti “residui”) mentre i numeri sopra descritti ci “mostrano” che con le nuove tecnologie di “sorting” (vedi il Sistema TOMRA) si potrebbe ridurre sotto il 10% il conferimento in discarica ovviamente a valle di una RD che come a Lucca si avvicina all’80%.

Non sappiamo se Giani e Monni sapranno o vorranno “leggere” i numeri…la comunicazione politica è infatti sempre più manipolata dalla “peste del linguaggio” di calviniana memoria ma Zero Waste Italy vuole essere positiva e mettersi a disposizione di eventuali auspicabili incontri a livello regionale. incontri che intanto proseguono relativamente al Tavolo Tecnico promosso da Reti Ambiente e da ZWI per ammodernare proprio il TMB di Massarosa (altro comune RZ eccellente nella RD) che sta ponendo grande attenzione ai sistemi di sorting caldeggiati anche dalle normative UE per recuperare materiali anche dai RUR (Rifiuti Urbani Residui) minimizzando le emissioni di CO2 e i conferimenti in discarica. In alternativa ai costosissimi e inquinanti inceneritori e ossicombustori.

Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy